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Pubblicato : 30/04/2019 18:17:02
Categorie : Soluzioni di Pesatura: Notizie e Guide
La bilancia è stata inventata nell'antichità con un retro-pensiero : dotare gli uomini di uno strumento che pesi ma che sopratutto eviti "l'inganno" negli affari. Con il tempo la bilancia è diventata anche simbolo di giustizia, equità, comportamenti e scelte equilibrate.
Nella mitologia, la Bilancia, in tutte le tradizioni, si trova nelle mani del dio della giustizia, è simbolo dei nostri tribunali a cui si ricorre quale ultima ratio.
Il giornale online EPOCH TIMES parlando di integrità morale ha pubblicato un'articolo con due racconti popolari brevi e molto efficaci che hanno come protagonista le bilance cinesi e come scopo quello di insegnare a non imbrogliare e del perché non convenga mai.
L'articolo si chiama The Ancient Chinese Weighing Scale Teaches Integrity e che riportiamo di seguito :
Durante la dinastia Ming il proprietario di una drogheria aveva un figlio e due nipoti e la famiglia era molto benestante. Quando l’anziano commerciante finì sul letto di morte, mostrò al figlio una bilancia e gli disse: «Questo è il segreto del mio successo. Ho messo del mercurio nel braccio della bilancia e ho ingannato i miei clienti sul peso. Così ho accumulato la nostra ricchezza e tu devi tranne maggior profitto possibile dalla bilancia».
Il figlio era scioccato, perché non avrebbe mai immaginato che suo padre avrebbe compromesso la propria integrità in quel modo. Così, dopo la morte del padre bruciò la bilancia e fece voto di espiare i suoi peccati, impegnandosi ad aiutare i poveri e i bisognosi. In meno di tre anni più di metà delle ricchezze della famiglia se ne era andata, ma lui non aveva rimpianti.
Tuttavia in breve tempo i suoi due figli morirono uno dopo l’altro in tenera età e lui non riusciva a farsene una ragione. Non riusciva a comprendere la ragione di una tale sfortuna. Incolpava la provvidenza e sentiva di essere stato trattato ingiustamente, poiché la sua gentilezza non era stata ripagata.
Un giorno, in sogno, il giudice degli inferi gli spiegò la situazione. Il giudice disse: «Il successo di tuo padre e le ricchezze che ha accumulato sono state il risultato delle buone azioni che ha compiuto nella sua vita precedente. Quanto denaro una persona ha nella vita è predestinato, dunque non è stato il mercurio nella bilancia a renderlo un uomo ricco. Al contrario, avendo ingannato i suoi clienti con mezzi disonesti egli ha peccato, e per questo ora sta soffrendo nell’inferno.
«I suoi peccati hanno avuto un impatto anche su di te. I tuoi due figli erano in realtà stati inviati dal Cielo per dissanguarti. Tu eri destinato a guadagnare ben poco e anche la tua vita era stata accorciata.
«Tuo padre ha creduto di poter assicurare una buona vita a suo figlio e ai suoi nipoti lasciando loro tutti i suoi soldi, ma non sapeva che suo figlio avrebbe avuto una vita breve e che i suoi nipoti avrebbero dissipato la fortuna della famiglia.
«Eppure tu hai un cuore d’oro e hai continuato a compiere buone azioni per espiare i peccati di tuo padre. Sono venuto qui per ordine del Dio del Cielo per riprendere indietro i tuoi due figli. Presto avrai un figlio devoto che porterà onore alla tua famiglia. Anche la tua vita è stata prolungata. Continua a fare del bene e non accusare il Cielo o la provvidenza di essere ingiusti con te».
In Storie per svegliare il mondo, un libro scritto da Feng Menglong e pubblicato nel 1627 è scritto: «Chi è avaro, non fa soldi. Chi è onesto, non soffre alcuna perdita»
Nei primi anni della Repubblica di Cina, c’erano due negozi di riso, Yong Chang e Feng Yu. Il proprietario di quest’ultimo decise di approfittare della situazione caotica per arricchirsi. Invitò nel suo negozio un costruttore di bilance e gli parlò in privato: «Per favore, costruisci per me una bilancia che pesi 15,5 liang invece che i normali 16. Ti pagherò il doppio di quanto hai chiesto».
Per caso sua nuora ascoltò la conversazione. La giovane ci pensò un po’ e dopo che suo suocero si fu allontanato disse al costruttore di bilance: «Mio suocero sta diventando vecchio. Per favore costruisci una bilancia che pensi 16,5 liang invece dei normali 16. Ti pagherò il doppio di quello che lui ti ha promesso. Ma non devi dirgli nulla».
In un batter d’occhio la bilacia da 16,5 liang fu pronta e l’artigiano mantenne la promessa fatta alla nuora, non rivelando il vero peso della bilancia al padrone del negozio che, soddisfatto, cominciò ad utilizzarla il giorno stesso.
Dopo qualche tempo, gli affari di Feng Yu iniziarono a prosperare. Persino i clienti di Yong Chang iniziarono a comprare da Feng Yu. Con il passare del tempo, cominciarono ad arrivare clienti che venivano dal molto lontano, tutti volevano comprare il riso da Feng Yu. Verso la fine dell’anno il suo negozio ero così prospero che Yong Chang chiuse i battenti e gli vendette l’intera attività.
Il giorno prima del Capodanno, quando la famiglia era riunita, il padrone del negozio, soddisfatto, lanciò a tutti i presenti una domanda: «Quale credete che sia il segreto del nostro successo?»
Ognuno iniziò a dire la sua, fino a quando il padrone del negozio intervenne ridacchiando: «La risposta è nella bilancia. In realtà è una bilancia da 15,5 liang. Per ogni sacco di riso venduto, ho risparmiato mezzo liang. Ecco come sono diventato ricco». E poi raccontò di come aveva corrotto il costruttore di bilance.
La giovane nuora lentamente si alzò dalla sedia e gli disse: «C’è qualcosa che devo dirti, ma prometti che mi perdonerai». Il negoziante acconsentì e la nuora gli rivelò che la bilancia che stava usando in realtà pesava 16,5 liang.
La giovane disse: «Hai ragione, padre, sicuramente il merito della ricchezza accumulata nell’ultimo anno è tutto della bilancia. Può sembrare che guadagniamo meno per ogni sacco di riso venduto, ma in realtà maggiori vendite significano maggiori profitti. È stata la nostra integrità e la nostra onestà che ci hanno portato la ricchezza».
Il padrone del negozio era incredulo, ma quando verificò, constatò che la bilancia pesava veramente 16,5 liang per ogni sacco. Interdetto, si allontanò senza dire una parola.
Il giorno seguente era Capodanno. Il negoziante radunò l’intera famiglia e disse: «Ormai sto diventando vecchio. Dopo averci pensato bene, ho deciso di affidare la gestione del negozio a mia nuora. D’ora in poi deciderà lei».